martedì 7 ottobre 2014

È Cluj-Napoca la Capitale Europea dei Giovani 2015

Dal 2009 lo European Youth Forum (EYF), la piattaforma di organizzazioni giovanili più grande d’Europa, premia ogni anno la città che presenta i programmi migliori di impegno nelle politiche rivolte ai giovani. Per il 2015 (in riferimento al programma presentato per l’anno 2014) il riconoscimento è andato a Cluj-Napoca.
Terza città della Romania per numero di abitanti, è un centro cosmopolita e culturalmente vivace della Transilvania, arricchito dalla presenza di undici università. Per soddisfare sempre meglio le necessità dei suoi giovani cittadini, l’amministrazione del Comune romeno ha istituito uno speciale dipartimento, con l’incarico di preparare per l’anno a venire un fitto programma di iniziative ed eventi dedicati agli under30.

Sempre a Cluj-Napoca si svolgerà il prossimo novembre l’assemblea generale dello European Youth Forum. Nel corso dell’incontro si discuteranno non solo tematiche come la diversità culturale e intergenerazionale, le tradizioni locali e la comprensione tra giovani europei, ma verrà assegnato anche il titolo di Capitale Europea dei Giovani 2017 (in riferimento al programma presentato per l’anno 2016).

Fra i centri che aspirano al riconoscimento c’è anche la città di Perugia. Il capoluogo umbro, già in lista come Capitale Europea della Cultura 2019, sta dimostrando di credere particolarmente nella possibilità di aggiudicarsi il titolo. Un apposito concorso di idee ha portato a individuare il logo della candidatura: una sovrapposizione di forme geometriche colorate che richiamano l’architettura della città, ma anche il suo spirito trasparente e accogliente. A sfidare il comune italiano ci saranno Cascais (Portogallo), Galway (Irlanda), Newcastle (Regno Unito) e Varna (Bulgaria). E chissà che il titolo non torni nel nostro Paese.

Nel 2010 un’altra città dello Stivale, per la precisione Torino, era stata proclamata Capitale Europea dei Giovani. A farla vincere la tradizione e l’esperienza nel campo delle politiche giovanili, la scena culturale viva e in continua trasformazione, l’attivismo dell’associazionismo giovanile, la riconosciuta capacità di gestire grandi eventi.
In un’Italia dove il tasso di disoccupazione delle persone fra i 15 e i 24 anni ha toccato nel primo trimestre 2014 la drammatica soglia del 46%, il riconoscimento a Perugia potrebbe rappresentare un motivo di orgoglio e speranza. Significherebbe che il cuore del nostro Paese ancora esprime eccellenze e buone prassi nell’ambito delle politiche giovanili. E come rileva lo European Youth Forum, nell’incerto contesto politico e sociale che stiamo attraversando, proprio gli under30 possono essere un potente motore di cambiamento, nonché promotori di soluzioni innovative per i problemi dell’Europa.

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