Nell'ambito della mostra “SLOI,
settant'anni di storia nella società trentina”, promossa
dall'associazione TrentoAttiva, è andato in scena lo scorso 25
settembre alle Gallerie di Piedicastello “SLOI Machine”.
Interpretato da Andrea Brunello e diretto da Michela Marelli, lo
spettacolo ricostruisce la storia dell'impianto chimico che per
quarant'anni ha prodotto piombo tetraetile nella periferia nord di
Trento.
La Sloi ha avvelenato con le sue
esalazioni tossiche i polmoni e il cervello di centinaia di operai,
compromettendo la salubrità dell'aria e dei terreni tutt'attorno e
mettendo più volte a rischio l'intera città. Solo nel '78 le
autorità si decisero a prendere seri provvedimenti disponendo
l'immediata chiusura dello stabilimento: durante un temporale i
barili di sodio stipati nei magazzini entrarono infatti in contatto
con l'acqua, provocando un incendio violentissimo che arrivò a
lambire i depositi del piombo, minacciando di disperdere sopra
l'intera provincia una nube di vapori tossici. Tuttora il suolo sui
cui sorgeva l'impianto conserva nelle sue viscere una drammatica
eredità di veleni. Il testo dello spettacolo è stato pubblicato nel
2005 a cura delle Edizioni UCT.
© UCT - Uomo Città Territorio - Ottobre 2014
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