martedì 20 maggio 2014

Linguaggi plastici del XX secolo: scultura e pittura dialogano alla Galleria Civica di Trento

Othmar Winkler
Il pugile, 1958
È dedicata alla scultura la mostra che accompagnerà l'estate della Galleria Civica di Trento. Il museo, diventato di recente presidio del Mart nel capoluogo trentino, propone fino al 21 settembre “Linguaggi plastici del XX secolo”, un percorso fra le personalità che più hanno segnato la contemporaneità artistica della nostra terra.
Cinque i nomi che il curatore della mostra, l'architetto Michelangelo Lupo, ha selezionato come interpreti rilevanti della scultura trentina: Fausto Melotti, Alcide Ticò, Othmar Winkler, Eraldo Fozzer e Mauro De Carli.
Sottolinea l'architetto Lupo che «la mostra non ha la pretesa di ripercorrere tutta la carriera artistica di questi scultori, ma ricorda di loro i periodi più significativi».
Su suggerimento della direttrice del Mart, Cristiana Collu, il curatore ha poi scelto di abbinare alle sculture esposte alcune fondamentali opere pittoriche selezionate all'interno del patrimonio del Museo di Arte Moderna e Contemporanea. Grazie alla forte valenza plastica, le tele inserite nel percorso di visita instaurano con le sculture un dialogo basato su sinuosità dei lineamenti e tridimensionalità delle forme.
Nella mostra troviamo accostate le opere di Fausto Melotti a quelle di Lucio Fontana, Joan Mirò, Mario Schifano, Mariano Fracalossi e Piero Manzoni. I dipinti di Enrico Prampolini, Alberto Magnelli, Emilio Scanavino e Giuseppe Capogrossi vengono posti invece in rapporto dialettico con le linee nette delle sculture di Alcide Ticò. Singolare è anche il dialogo che si instaura fra le forme antropomorfe, spesso colorate, modellate da Mauro De Carli e le opere pittoriche di Emilio Vedova, Alberto Savinio, Graham Sutherland e Giorgio de Chirico. Lo stesso de Chirico, assieme a Mario Sironi, offre uno splendido pendant alle forme morbide e sinuose dei personaggi e dei cavalli plasmati da Eraldo Fozzer. Tori, vólti e flessuosi corpi maschili sono infine i protagonisti della scultura di Othmar Winkler, che in questo contesto si riflette nelle tele di Alberto Savinio, Carlo Carrà, Tullio Garbari e di nuovo Giorgio de Chirico.
A completamento della mostra è stato immaginato un percorso ideale alla scoperta degli angoli urbani di Trento e Rovereto che celano le opere dei cinque scultori. Di seguito alcuni suggerimenti di visita. Si parte dalla città della Quercia, dove, nel parco del Mart, troviamo “Scultura H (La grande clavicola)”, opera del 1971 di Fausto Melotti. In piazza Podestà, ai piedi del castello, sono stati invece collocati i busti di Damiano Chiesa e Fabio Filzi, realizzati nel 1932 da Alcide Ticò. Spostiamoci a Trento, per ammirare “Storia delle genti trentine”, il ciclo di sei altorilievi commissionati fra il 1985 e il 1988 a Othmar Winkler e ora conservati a Palazzo Trentini, sede del Consiglio provinciale. Il viaggio nel capoluogo fa quindi tappa ai giardini di Largo Pigarelli, di fronte al “Monumento A.N.M.I.L.”, opera di Mauro De Carli dedicata agli infortuni sul lavoro. Concludiamo il nostro rapido excursus in Piazza Venezia, dove, al centro della fontana circolare, trova posto il gruppo scultoreo “Cavalli”, realizzato nel 1983 da Eraldo Fozzer.

© UCT - Uomo Città Territorio - Maggio 2014


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